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Filler

Il termine filler significa “riempitivo.”. Con questo termine si indicano infatti tutti quei prodotti medicali iniettabili e autologhi disegnati allo scopo di “riempire” e quindi modellare.

I filler vengono solitamente utilizzati come riempitivi e modellanti del viso (solchi naso genieni, rughe statiche del viso e del contorno occhi, labbra, regione temporale, zigomi, angolo della mandibola, mento).

Si identificano due grandi categorie di riempitivi:

Non autologhi. I riempitivi non autologhi sono normalmente classificati in 3 grandi categorie: riempitivi riassorbibili, che vengono metabolizzati, quindi degradati e assorbiti dall’organismo, come i riempitivi di acido jaluronico e di collagene, costituiti da molecole molto simili a quelle prodotte dal nostro organismo; parzialmente riassorbibili, costituiti cioè da una componente riassorbibile e una componente permanente e non riassorbibili.

Sebbene i riempitivi sintetici riassorbibili presentino il piccolo svantaggio di essere temporanei (con durata da 2 a più mesi in base al prodotto e alla sede trattata), sono gravati da un minor tasso di complicanze legate alla malintegrazione del riempitivo (es. granulomi da corpo estraneo, dislocamento del riempitivo e infezioni croniche a distanza). Il rischio di infezione acuta, sebbene basso, è comunque possibile come per qualsiasi procedura iniettiva.
Le complicanze legate alla formazione di granulomi, infezioni croniche, dislocamento con superficializzazione e a volte esposizione del riempitivo sono molto difficili da trattare, soprattutto per i riempitivi permanenti, in quanto il riempitivo risulta disperso finemente nei tessuti e quindi spesso non rimovibile con esiti accettabili.

Il trattamento di filler con riempitivi non autologhi viene effetuato ambulatoriamente e il paziente può tornare alla vita sociale subito dopo la procedura.
Per questo motivo, negli Stati Uniti, vengono definite “lunch time procedures” (procedure della pausa pranzo).

Autologhi (del proprio corpo). Tra questi, il tessuto adiposo rappresenta la fonte principale e più nota di riempitivo autologo (intervento di innesto di tessuto adiposo o lipofilling). I principali vantaggi del lipofilling sono un’ampia disponibilità di tessuto da prelevare, quindi la possibilità di utilizzarlo per piccoli (volto) e grandi riempimenti (seno e glutei), le caratteristiche tissutali che lo rendono un riempitivo “ideale”, la possibilità di associare questo intervento ad una liposuzione che permette di modellare la zona corporea di prelievo del tessuto adiposo e la minima invasività dell’intervento, che si effettua attraverso delle incisioni millimetriche (lipofilling viso, mastoplastica additiva scarless e scultura dei glutei)

Sebbene l’innesto di tessuto adiposo presenti molteplici vantaggi, a differenza dei riempitivi sintetici, non sempre consente di effettuare dei microriempimenti precisi e mirati (ad esempio per il contorno delle labbra) e non è una procedura effettuabile ambulatoriamente in quanto, anche per i casi effettuati in anestesia locale, deve essere effettuata in ambiente controllato (sala operatoria).