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Mastoplastica Additiva

La Mastoplastica additiva è l’intervento chirurgico che consente di aumentare le dimensioni del seno. L’aumento del volume del seno si può effettuare utilizzando:

  • protesi mammarie (mastopastica additiva con protesi);
  • con tessuto adiposo (mastoplastica additiva autologa con solo grasso – SCARLESS BREAST AUGMENTATION).
  • protesi mammarie e tessuto adiposo (mastoplastica additiva “composite”);

Mastoplastica additiva con protesi

Le protesi mammarie maggiormente utilizzate sono costituite da un gel silicone contenuto in un involucro ruvido (protesi testurizzate) oppure in un involucro constituito da una microspugna di poliuretano (protesi con rivestimento in poliuretano). Il gel di silicone di ultima generazione è altamente coesivo e non fuoriesce dalla protesi in caso di rottura dell’involucro.

Sulla base della forma si distinguono due grandi categorie di protesi, quelle “rotonde”, a semisfera, e quelle “anatomiche” con forma a goccia, ciascuna delle quali presenta un’ampia scelta di dimensioni e di volume che consentono di individuare l’impianto più adeguato per ciascun caso.

Le protesi possono essere inserite utilizzando una piccola incisione che segue il contorno dell’areola (approccio periareolare), attraverso una piccola incisione nel solco sottomammario (approccio inframammario) o attraverso una piccola incisione ascellare (approccio transascellare). In quest’ultimo caso la cicatrice sarà “nascosta” nel cavo ascellare e sarà dunque meno visibile rispetto a quelle che esitano dai due approcci precedenti (cicatrice intorno all’areola o cicatrice nel solco sottomammario rispettivamente).
(mastoplastica additiva trans-ascellare videoendoscopica).

Le protesi possono essere posizionate:

  • al di sotto della ghiandola mammaria (retroghiandolari) – soprattutto nelle donne con buona rappresentazione della ghiandola e del tessuto adiposo circostante. E’ da tener presente che a volte, soprattutto quando i tessuti sottocutanei intorno al seno sono poco rappresentati, il bordo della protesi potrebbe risultare palpabile e talvolta visibile. In questi casi, si può ricorrere alla metodica “composite” per superare questo limite.
  • al di sotto del muscolo pettorale (utilizzando la tecnica dual plane per cui la protesi è posizionata al di sotto del muscolo nella parte alta ed al di sotto della ghiandola nella parte inferiore) approccio preferibile in donne magre e con poca rappresentazione del tessuto adiposo circostante la ghiandola.

Il vantaggio di posizionare la protesi al di sotto del muscolo con tecnica dual plane è quello di ridurre l’incidenza di contrattura capsulare (indurimento dei tessuti intorno alla protesi), mentre il vantaggio di posizionare la protesi al di sotto della ghiandola è un risultato più naturale soprattutto durante il movimento dei muscoli della parete toracica.+


Mastoplastica additiva con solo grasso – SCARLESS

Clicca sul link per avere informazioni su questa metodica naturale e di ultimissima generazione.


Mastoplastica additiva “composite”

La tecnica “composite” consente invece nella stessa seduta operatoria di posizionare la protesi sotto la ghiandola e di aumentare il volume dei tessuti intorno alla protesi con il proprio tessuto adiposo prelevato dai cuscinetti adiposi di altre regioni del corpo. Pertanto questa tecnica offre il vantaggio di poter posizionare la protesi in sede sopramuscolare, senza alterare l’anatomia del muscolo pettorale, anche nelle donne magre.

Prima dell’intervento chirurgico, viene richiesta un’ecografia mammaria di controllo ed una mammografia alle pazienti con più 35 anni di età. Dopo l’intervento chirurgico, la paziente ripeterà l’ecografia mammaria annualmente per controllare lo stato della mammella e delle protesi.

Un possibile inconveniente della mastoplastica additiva con protesi, è un indurimento dei tessuti intorno alla protesi (contrattura capsulare). Oggi, grazie ad accorgimenti tecnici attuati durante l’intervento chirurgico e con l’utilizzo di protesi con rivestimento in microspugna di poliuretano, l’incidenza di questo spiacevole evento è ridotta ad una bassa percentuale di casi (circa il 2%). Le protesi con rivestimento in microspugna di poliuretano permettono anche di evitare un altro possibile inconveniente osservabile con l’utilizzo di protesi testurizzate rappresentato dalla rotazione della protesi stessa.