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LE CICATRICI DEL SENO RIFATTO: come, dove e perchè!

Uno dei risvolti più antipatici, quando si parla di Chirurgia Estetica è legata agli esiti cicatriziali dell’intervento.

Nel caso della Chirurgia Estetica del Seno, le cicatrici sul seno possono variare in base al tipo di intervento che viene eseguito in quanto sono molteplici gli aspetti da considerare. Una delle domande più frequenti che le pazienti pongono è : ma si vedrà che mi sono operata al seno? dove saranno le cicatrici?

Nota: l’unico intervento di aumento del seno senza cicatrici è lipofilling al seno.

Nel caso dell’intervento di Mastoplastica Additiva o Aumento del Seno con le Protesi, le cicatrici di piccole dimensioni (circa 3-4 cm) in quanto è necessario creare l’accesso per poter confezionare lo spazio (la tasca protesica) dove alloggiare la protesi e soprattutto avere un tramite di accesso per poter introdurre la protesi stessa.

cicatrici seno rifatto

La Mastoplastica Additiva si effettua attraverso una di queste incisioni:

  • periareolare inferiore (cioè lungo il bordo inferiore dell’areola);
  • solco inframammario (cioè lungo il solco naturale del seno futuro
  • ascellare (cioè nella piega ascellare).

La scelta del tipo di incisione e quindi della cicatrice, dipende da tante caratteristiche di ciascuna paziente, esempio forma del seno, posizione del solco, eventuali asimmetrie ed altro. Pertanto non esiste la migliore cicatrice della mastoplastica additiva, bensì la cicatrice strategicamente più valida per ciascun caso che consenta di ottenere il miglior risultato possibile. In ogni caso, le cicatrici della mastoplastica additiva sono di piccole dimensioni e solitamente molto poco percettibili.

Nel caso dell’intervento di Mastopessi (sollevamento del seno), le cicatrici possono variare in base alla severità della ptosi da correggere (entità di caduta del seno) e anche se vengono o meno utilizzate delle protesi mammarie contestualmente (mastopessi con protesi). Le cicatrici possono quindi essere:

  • periareolare completa (intorno all’areola);
  • verticale o lollipop (cioè intorno all’areola e verticale lungo il polo inferiore);
  • J-scar (cioè come la verticale con una piccola componente orizzontale esterna lungo il solco)

Nel caso dell’intervento di Mastoplastica Riduttiva (riduzione del seno), utilizzo solo la tecnica J-scar che consente di ridurre adeguatamente il seno, esaltandone la forma e correggendo contestualmente l’aspetto cadente del complesso areola-capezzolo. Non  utilizzo quindi la cicatrice a T-invertita o ad ancora, tranne nei casi estremi di gigantomastia.

Nella Mastopessi e nella Mastoplastica Riduttiva, le cicatrici NON devono essere percepite come componenti negative dell’intervento in quanto nel corso dei mesi tendono a diventare sempre meno percettibili e soprattutto è importante capire che non sono il segno, bensì il mezzo che consente di ottenere un bel seno.

Sebbene in oltre il 90% dei casi le cicatrici risultano poco percettibili, bisogna sempre considerare che il processo di cicatrizzazione è variabile da individuo ad individuo.

Fattori che contribuiscono ad una buona cicatrizzazione:

Oltre alla tecnica di sutura che sicuramente gioca un ruolo importante nella qualità  della cicatrice finale, a questa contribuiscono sia i corretti comportamenti dei pazienti nel postoperatorio quali:

  • seguire le indicazioni del chirurgo nel postoperatorio (sono semplici, ma vanno seguite scrupolosamente);
  • evitare il fumo, nemico assoluto della corretta cicatrizzazione;
  • corretta alimentazione, ricca di vitamine e proteine associata ad una buona idratazione;
  • evitare sforzi fisici nelle prime settimane, soprattutto i movimenti delle braccia che possano stressare la regione del seno;
  • evitare di esporre al sole le cicatrici nel primo anno (il costume è un ottimo schermo ed è sufficiente).

sia condizioni di predisposizione genetica, di caratteristiche corporee e ovviamente eventuali patologie, soprattuto se di tipo metabolico.

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